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Un maledetto virus ha spezzato migliaia di vite umane, togliendo un pezzo di storia della nostro paese. Parte dell’economia si è vista privare della sua spina dorsale: il contatto umano.

Il mercato immobiliare aveva registrato alla fine del 2019 (dopo anni di riduzioni) una ripresa delle compravendite, in particolare nel settore residenziale. L’inizio di quest’anno invece arriva la decisione di chiudere il paese dai primi di marzo, con mass media che annunciavano numeri incredibili di decessi.

Il settore della mediazione immobiliare e creditizia è stato da subito inquadrato in una di quelle attività di business capaci di contribuire al sostegno del ciclo economico, senza concorrere alla diffusione del contagio.

La preparazione è il primo elemento sul quale operare per rafforzare il consenso della collettività e l’identità politica di chi esercita la professione. Per riuscire a dare risposte esaustive alle loro necessità servono agenti immobiliari competenti e formati, che nessuna intelligenza artificiale potrà sostituire.

Noi agenti immobiliari siamo acceleratori delle compravendite e sostegno indispensabile per far circolare il valore corretto dell’immobile sul mercato e realizzare tutte le attività necessarie per perfezionare le compravendite. Anche in quest’anno complicato come il 2020, noi agenti immobiliari, quotidianamente abbiamo mantenuto il rapporto con i privati, che necessitano di una bussola; gli investitori, invece, opportunamente seguiti e consigliati dagli agenti immobiliari, conservano ancora un sentimento positivo nei confronti del mattone. Le ricadute delle nuove mutazioni finalizzate al raggiungimento di un’elevata efficienza energetica, alla diminuzione dell’impatto ambientale e alla crescita del comfort e della sicurezza degli ambienti in cui si vive, costituiranno un elemento di ritorno cosciente all’acquisto della casa.

La sconfitta di questo maledetto virus, l’assunzione delle recenti modalità adottate per le relazioni tra persone ed una ritrovata interazione sociale, metterà in moto un ciclo economico nuovo, all’interno del quale l’agente immobiliare sarà la stella polare del consumatore, caratterizzando la sua funzione per impegno, sensibilità e competenza.

 

Comprare casa è una delle operazioni economiche più importanti nella vita di una persona, è bene dunque essere sicuri e consapevoli dei passi da compiere e dell’iter da seguire per rendere l’acquisto più facile e sicuro.

  • Il primo passo da compiere è sicuramente la definizione del Budget, per prima cosa dunque occorre recarsi presso il proprio istituto bancario o un consulente finanziario, che sapranno consigliarci il prodotto che più fa al caso nostro.
  • Una volta stabilito un budget ci si dedica alla ricerca della casa, dopo aver deciso la zona in cui si vuole vivere. La ricerca della casa è un momento fondamentale ed è preferibile essere seguiti da un consulente immobiliare che possa seguirci in ogni fase dell’acquisto, dalla prima visita fino al rogito notarile.
  • Il consulente potrà seguirci e aiutarci per il controllo della documentazione relativa all’immobile e fare in modo che il nostro sia un acquisto sicuro.
  • Una volta individuato l’immobile occorre fissare un prezzo tramite una proposta, in genere in fase di stipula del contratto preliminare all’acquirente viene richiesto di versare una caparra.
  • Si arriva così al rogito, Il rogito è l’atto di acquisto vero e proprio. Può essere firmato in banca o presso un notaio alla presenza di chi acquista e di chi vende. In questa fase, a chi vende la casa viene consegnato un assegno circolare con il totale della somma pattuita (assegno circolare che l’acquirente deve chiedere in anticipo alla banca).
  • Firmato il rogito e consegnato l’assegno, l’acquirente ha, a tutti gli effetti, comprato casa.

Finalmente dopo una lunga e minuziosa ricerca per trovare l’appartamento dei sogni arriva quello giusto, l’immobile che senti tuo; ma è bene non lasciarsi prendere solo dall’emozione, è indispensabile in un passo così importante non trascurare anche l’aspetto burocratico dell’acquisto di un appartamento che consiste nella raccolta di tutti i documenti che costituiscono “l’anagrafe” dell’immobile.

In tal caso farsi seguire da un consulente immobiliare è sicuramente rassicurante in quanto già al momento della visita all’immobile un professionista “custodisce” tutta la documentazione relativa all’appartamento.

Vediamo quali sono i primi documenti fondamentali da richiedere alla parte venditrice e/o al consulente immobiliare:

  • planimetria catastale
  • visura catastale
  • documentazione edilizia / urbanistica

La documentazione catastale è più semplice da reperire e da verificare, mentre quella ubanistica è più complessa e in tal caso è necessario avvalersi di un professionista come il consulente immobiliare che può accedere agli atti presso il Comune e fare le opportune verifiche.

La crisi pandemica dovuta al COVID-19 ha comportato in Italia un “lockdown” molto rigido nel periodo da Marzo a Maggio 2020, ma anche in autunno si stanno attuando nuove restrizioni dovute ad un incremento del contagio.

Probabilmente è ancora presto per apprezzare le ripercussioni della pandemia sull’andamento dei prezzi del mercato immobiliare ma sicuramente essa ha comportato delle variazioni sugli stili di vita della gente e una diversa percezione della necessità degli spazi per abitare, lavorare e studiare. Infatti, molte persone sono state costrette a trascorrere maggiore tempo nelle proprie abitazioni dovendo lavorare in modalità “smart working”, ma anche molti ragazzi continuano a svolgere “didattica a distanza”.

Presumibilmente questa nuova situazione comporterà, anche nei mesi futuri, un cambiamento nella domanda delle caratteristiche degli immobili da acquistare o locare, che potrebbe far registrare anche una variazione nel trend dei prezzi di compravendita e locazione delle abitazioni.

Alcuni studi recenti condotti in Italia dimostrano che le persone sono orientate a richiedere appartamenti di maggiore dimensione (superiore ai 100mq), dotati di spazi aperti come terrazzi e giardini ad uso privato, nonchè localizzati vicino ai servizi essenziali allo scopo di ridurre gli spostamenti casa-lavoro o casa-scuola.

Le nuove esigenze abitative che sono emerse in questo periodo post COVID-19, in quanto molti stili di vita sono destinati a cambiare e nuove esigenze legate al lavoro, allo studio e al tempo libero non saranno più le stesse.

Nonostante l’emergenza Covid e il conseguente lockdown, per gli italiani utilizzare i propri risparmi per l’acquisto di un immobile residenziale resta l’investimento più sicuro e redditizio. Il settore, infatti, sta vivendo negli ultimi mesi un rilancio importante, che sembra creare tutte le premesse per uscire dalla crisi vissuta negli anni scorsi. Negli ultimi cinque anni, infatti, la componente di acquisto per investimento ha compiuto un notevole balzo in avanti, passando dal 18,5% al 25%.

Chi ha un po’ di liquidità sul conto corrente pensa dunque a comprare case da mettere a reddito. Il rendimento medio annuo lordo attira infatti gli interessi dei possibili acquirenti, contando che per un bilocale viene stimato in media attorno al 5%.

L’esplosione degli affitti brevi inoltre ha dirottato tanti investitori su questo segmento e naturalmente la tendenza è stata maggiore nelle città ad alta attrattiva turistica, ma non solo;molti lavoratori e studenti fuori sede infatti sono obbligati a spostarsi e di conseguenza cercano stanze o appartamenti da prendere in affitto.

Secondo un’indagine realizzata nel settore delle compravendite, fra febbraio e aprile le richieste per abitazioni indipendenti o con spazi esterni quali terrazzo o giardino, hanno registrato un incremento del 20% circa. Un probabile effetto collaterale della pandemia.

La prospettiva di passare tanto tempo chiusi fra le mura domestiche, impegnati in call conference di lavoro o didattica a distanza da incastrare con gli impegni degli altri familiari, evidentemente, ha fatto riflettere molti italiani.

La Fase 3 per molte persone ha significato l’inizio di una nuova vita, e questo spesso significa anche una nuova casa. Dopo l’esperienza del lockdown, è cambiato il modo di pensare alla propria abitazione e alle caratteristiche che questa dovrebbe avere.

Sembra infatti che la pandemia abbia spinto il popolo italiano ad ampliare la ricerca di casa, aumentando l’esigenza di godere di spazi esterni o di indipendenza totale dai condomini.

Stai pensando di ristrutturare il tuo immobile ma pensi che le spese siano eccessivamente alte?

Il tuo fabbricato necessita di lavori di riqualificazione ma non sapete da dove partire?

Ecco le nuove importanti novità che sono state introdotte per l’anno 2020/2021: stiamo parlando del  Decreto Rilancio (D.L. n. 34/2020) che riguarda  le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica (Ecobonus) e riduzione del rischio sismico (Sisma Bonus).

Attraverso l’introduzione dell’Ecobonus e Sismabonus al 110% il Governo vuole dare un nuovo slancio all’attività edilizia ed affrontare, allo stesso tempo, la grave crisi climatica del pianeta.

In poche parole, il superbonus consentirà ai cittadini di realizzare i lavori nelle abitazioni a costo zero.

Nello specifico la detrazione del 110% sarà utilizzabile per gli interventi di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, per le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, prevedendo inoltre che l’agevolazione debba essere ripartita in 5 rate di pari importo.

Ecco quali sono gli interventi che potranno godere della detrazione fiscale potenziata al 110%:

ECO BONUS:

  • interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo – Tetto massimo: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 60.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio;
  • interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti centralizzati a condensazione, a pompa di calore, ibridi, geotermici, anche abbinati all’ installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, micro cogenerazione – Tetto massimo: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
  • interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti a pompa di calore, ibridi, geotermici, anche abbinati all’ installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, di microcogenerazione – Tetto massimo: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
  • tutti gli altri interventi di efficientamento energetico previsti all’articolo 14 del Decreto-Legge n. 63/2013 (come ad esempio l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari…), a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi descritti nei punti precedenti – Tetto di spesa: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo previsto dai limiti di spesa previsti per ciascun intervento.

SISMA BONUS:

  • Adozione di misure antisismiche, su edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zona sismica 1 e 2) con riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali. Gli interventi devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari;
  • Interventi di riduzione del rischio sismico che determini il passaggio ad una (attualmente agevolati al 70% su case singole e al 75% nei condomini) o due classi (attualmente agevolati al 80% su case singole e al 85% nei condomini) di rischio inferiori e nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3 anche mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, allo scopo di ridurne il rischio sismico, anche con variazione volumetrica rispetto all’edificio preesistente, ove le norme urbanistiche vigenti consentano tale aumento.

I requisiti:

Per poter beneficiare dell’agevolazione maggiorata, inoltre, è necessario ottenere il miglioramento di almeno due classi energetiche attraverso la riqualificazione degli impianti energetici. Qualora non sia possibile, è necessario il conseguimento della classe energetica più alta dimostrabile attraverso l’attestato di prestazione energetica (APE) , ante e post intervento, rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata.

 

Quando si parla di “interventi che è possibile effettuare gratis” bisogna far riferimento alle 3 opzioni previste dalla norma. Gli articoli 119 e 121 del decreto rilancio prevedono infatti queste possibilità:

 

  1. la possibilità di fruire della detrazione del 110% in 5 anni;
  2. lo sconto in fattura anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  3. il credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

 

Nel primo caso, è chiaro che sarà necessario anticipare i soldi per gli interventi per recuperali in dichiarazione dei redditi in 5 anni. Nel successivi due casi siamo in attesa di avere un quadro completo da parte degli istituti di credito e altri intermediari finanziari, in modo da comprendere le modalità (soprattutto) di cessione del credito e se queste avranno un costo che renderanno gli interventi non più “gratis” come dichiarato.

 

Da lunedì 4 Maggio, Gruppo Progetto Casa apre regolarmente i propri uffici di San Giorgio a Cremano – Portici, Barra – Ponticelli, San Giovanni, San Giorgio a Cremano e Ponticelli – Cercola.

Nel rispetto dell’ultimo decreto ministeriale del 26 Aprile, prestabiliremo nuovi orari e nuove forme organizzative da rispettare, per la salute di tutti. La nostra organizzazione vi sarà comunicata quanto prima.

Il senso di responsabilità, il rispetto delle misure precauzionali igienico-sanitarie, la sicurezza negli ambienti di lavoro e lo svolgimento delle attività a tutela dalla salute pubblica, sono alcuni dei capisaldi presi in considerazione per la riapertura.

Il lockdown ha davvero segnato il mondo intero, le nostre vite sono cambiate, la nostra routine è cambiata. Forse, ora siamo capaci di apprezzare maggiormente quello che abbiamo e che abbiamo dato per scontato fino a questo momento. Ora, siamo più consapevoli. C’è chi ha trascorso il suo tempo ai fornelli, tra ricette della nonna e sperimentazione di nuovi piatti, chi ha lavorato in smart working e chi non ha mai smesso di sognare e non ha perso la speranza, che ha continuato a portare avanti progetti futuri attendendo solo un nuovo domani, dove la libertà anche se nel rispetto delle norme, sarebbe arrivata.

Una porta che si apre è sempre un nuovo inizio. Omnia mutantur, tutto cambia.

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Decreto Liquidità n. 23/2020, il quale ha introdotto, misure urgenti, in materia di accesso al credito per imprese e professionisti, sostegno alla continuità aziendalesospensione di alcuni adempimenti fiscali, nonché l’estensione di alcune attività, nei settori di rilevanza strategica (Golden power) e di giustizia. I prestiti, però, non sono automatici, ma sottoposti comunque alla discrezionalità dell’ente finanziatore (banca o confidi).

Il modulo per presentare domanda è stato caricato sul sito www.fondidigaranzia.it e l’iter risulta abbastanza semplice: il modulo dovrà essere compilato dalle imprese o dai lavoratori autonomi e inviato per mail (anche non certificata) alla banca o al confidi. Esso andrà accompagnato da copia di un documento di riconoscimento in corso di validità del sottoscrittore.

Tra le varie sezioni, andrà specificato che il soggetto beneficiario non è destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni della cosiddetta legge 231 e che non è incorso in esclusioni dettate dal codice dei contratti pubblici. Bisognerà accettare il diritto del Fondo centrale di rivalersi sul beneficiario nel caso questi non rimborsi il prestito alle banche e specificare la propria classe dimensionale in base ai parametri della raccomandazione della commissione Ue 2003/361.
La garanzia si applica a prestiti fino a 25mila euro comunque entro il 25% dei ricavi del beneficiario. Significa, in pratica, che il prestito pieno di 25mila euro si può ottenere solo se si ha un fatturato pari ad almeno 100mila euro. Nel modulo andranno riportati i dati relativi ai ricavi dell’ultimo esercizio contabile, come da ultimo bilancio depositato o da ultima dichiarazione fiscale presentata. Per soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019, invece, per attestare i ricavi basterà un’autocertificazione oppure, specifica il modulo, altra documentazione idonea allo scopo.

Bisognerà, poi,  compilare anche la voce relativa al codice Ateco dell’attività economica interessata dal finanziamento e quella in cui si attesta che si sono subiti danni economici legati all’emergenza Covid-19. Non solo: vanno elencate le finalità per le quali il prestito da garantire viene richiesto. Infine serve anche l’ok a controlli ed ispezioni presso le proprie sedi che il gestore del Fondo (gruppo di banche guidato da Mediocredito centrale) dovesse ritenere necessari. Ed è disciplinato il caso di revoche totali o parziali dell’agevolazioni: si firma l’impegno a versare al Fondo l’importo parti all’aiuto ottenuto (in termine di equivalente sovvenzione lordo) e delle eventuali sanzioni previste dal Dlgs 123 del 1998: da due a quattro volte l’importo dell’intervento indebitamente fruito.

In un momento non proprio facile come quello che il nostro paese sta attraversando, in cui Il Coronavirus ci “costringe” a rimanere in casa, la parola d’ordine è “responsabilità”;  consapevoli che questo stop genera non poche ansie e perplessità in ognuno di noi, occorre pensare a come sfruttare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione, che spesso sembra non passare mai, guardando il lato positivo! Così dopo aver igienizzato casa e riorganizzato gli spazi con l’aiuto dei nostri cari, non meno importante è trascorrere del tempo di qualità con la nostra famiglia. Se siete in casa con i vostri partner, famiglia o amici, sfruttate questo momento per viverli a pieno. Lontani dall’andamento frenetico, che spesso ci priva di soffermarci sulle cose più importanti e piacevoli della nostra vita, la famiglia si riappropria e rinsalda i propri legami, le proprie origini, i propri valori, la comunicazione diventa meno contratta e c’è più spazio per la comprensione e conoscenza reciproca.

Eccovi allora qualche consiglio per sfruttare al meglio questo tempo ricco e di grande valore:

  • Concedersi dei momenti di reale condivisione, programmare delle attività di “squadra” insieme;
  • Osservare i nostri figli, ascoltare il loro linguaggio ma soprattutto la loro comunicazione non verbale;
  • Ritagliarci dei momenti da soli con i nostri partner:
  • Parlare e condividere progetti e aspettative future.

Gruppo Progetto Casa vi ricordare di #restareacasa!

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